Che forma ha la salute? A quali immagini e sensazioni possiamo associarla?
Non esistono risposte giuste o definitive, ma penso possa essere importante per ciascuno provare a produrre le proprie.
In questo periodo la salute ha per me la “forma” dell’acqua che scorre, trovando sempre una via…
Per me, che ho sempre valorizzato il re-stare, la promessa densa e impegnativa del man-tenere, accorgermi di quanto possa essere prezioso scorrere e lasciar andare è una contraddizione solo apparente. Forse l’equilibrio – non a caso in continuo divenire- ha a che fare proprio con la possibilità di oscillare tra queste due polarità… un po’ come il respiro… un po’ come le onde del mare…
A volte mi viene chiesto cosa significhi, cosa implichi, essere una psicoterapeuta specialista in psicologia della salute, e ogni volta avverto i limiti di una risposta didascalica. Da manuale. Cerco, allora, di rispondere attingendo a mondi altri, collegati a linguaggi diversi, a cui chiedo in prestito immagini e parole.
Lavorare in un’ottica di psicologia della salute significa per me guardare e accogliere la storia dell’altro, portandomi dentro l’immagine di quest’acqua che scorre… provando a restituire questa possibilità di “movimento”, attraverso le parole ma, ancor di più, attraverso quel flusso che precede e attraversa la parola…
Non posso dire che andrà tutto bene, perché non posso assicurarlo neanche a me stessa, ma possiamo confidare nel fatto che “tutto andrà”… e allora possiamo sciogliere, mollare ormeggi, fermarci, accorgerci, perderci per poi ritrovarci, ammorbidire, chiudere e poi spalancare… perché -per quanto ogni storia racchiuda una sua unicità, la sofferenza mi pare abbia sempre a che fare con qualcosa di muto-bloccato, stagnante, gelato. Pietrificato.
È per questo che sento la diagnosi un elemento da tenere presente, ma anche da lasciar andare all’interno dello spazio terapeutico, per evitare di restare sequestrati entro una dimensione che troppo spesso inchioda e chiude, laddove abbiamo bisogno di aprire varchi, scavare vie di fuga… come l’acqua che scorre, come la luce che si fa strada tra le ferit-oie…