Newsletter

Prima di raccontarvi qualcosa della newsletter, ho bisogno di fare un passo indietro…

A mano a mano, come la canzone nella versione di Rino Gaetano… È da qui che sono partita, un po’ di anni fa, immaginando lo spazio del blog e arrivando -piano- allo spazio vago. 

Non è stata immediata per me la scelta del titolo del blog, forse perché un titolo è un po’ il nome della propria creatura. Da quando sono diventata madre, ho compreso più intimamente perché e che in termini il nome sia il primo dono che si fa a un figlio. Dono che si porta dentro tutto un carico di oneri e onori: se non proprio un destino, certo un’eredità.

E così questo nome-titolo si è fatto strada dentro me -mi verrebbe da dire- a mano a mano, nascosto tra le pieghe di una canzone che mi piace e molto significa per me.


… ma dammi la mano e torna vicino può nascere un fiore nel nostro giardino che neanche l’inverno potrà mai gelare può nascere un fiore da questo mio amore per te…

Al di là del significato letterale del testo, questa canzone è per me una canzone su tempo, fiducia e cambiamento ed io cercavo un nome-titolo che potesse tener dentro, com-prendere, quella molteplicità di emozioni e pensieri che l’insieme di queste tre parole sprigiona. Non, quindi, i significati intenzionali di tempo, fiducia e cambiamento, presi singolarmente, bensì il senso emozionale che l’incontro tra le tre produce. Un senso emozionale attorno al quale tanto mi interrogo, come persona non meno che come psicoterapeuta.

A mano a mano è per me anche una fantasia, felicemente catturata da questa foto di Sebastian Kalous: un uomo e una donna che si tengono per mano, guardando fuori dalla finestra uno scenario sfocato… uno spazio vago? Ecco allora che, a tempo, fiducia e cambiamento, aggiungo relazione, perchè le prime tre non potrebbero esserci, in assenza di quest’ultima.

A mano a mano, infine, vorrei vi lasciasse un’impressione, nel senso etimologico del termine: un misto di sensazioni ed emozioni, prima ancora che di pensiero, per iniziare a respirare l’aria di questo spazio vago…

Oggi -a distanza di tempo- questa melodia che non ha mai smesso di risuonare sullo sfondo, torna in figura divenendo il nome della newsletter de Lo Spazio Vago. 

Mi convinco sempre di più che, alle volte, non ci sia nulla da spiegare, nonostante una parte di me faccia fatica a mollare la presa… ad accettare di lasciare libere le parole,  perché arrivino senza di me. 

A mano a mano contiene una promessa e un desiderio. Mi restituisce il senso del tempo del cambiamento; un tempo che chiede spazio e fiducia per potersi dispiegare, secondo un ritmo misterioso e solo in piccola parte prevedibile. Un tempo forse più vicino alle trasformazioni silenziose della natura, che al mito della velocità dei nostri giorni. Un tempo che mette alla prova e che si dipana lungo quel confine sottile che separa la speranza, la tenacia e la fiducia, dall’impotenza e dalla disperazione.

Ma a mano a mano è anche per me -oggi- un riferimento ad una lettera scritta a mano. Il desiderio di portare contatto e densità in un testo letto attraverso uno schermo. 

Grazie a chi si metterà in ascolto e, magari, risponderà… 

Potete rispondermi qui: silvialombardi7@hotmail.com

Ph Bastian Kalous
Ph Bastian Kalous

Ps: Le foto sono sempre mie, a meno che non indichi l’autore dello scatto.